La Saga di Sulladin

La Saga si compone di 3 volumi che narrano la vita del mago Sulladin, dall'infanzia sino all'età adulta, prendendo spunto da episodi specifici.

Il primo volume (Un'isola agli estremi del mondo) è incentrato sul conflitto tra le due parti dell'isola, scatenato dall'arrivo di un altro mago, con il ragazzo Sulladin che si ritroverà a svolgere un ruolo fondamentale.

Il secondo volume (La Roccia del Tempo) porta il lettore quindici anni dopo. L'arrivo di una nave carica di schiavi sconvolge l'isola. Sulladin, sposato e padre di famiglia, sarà colpito negli affetti e intraprenderà un lungo viaggio per riportare gli schiavi alle loro terre di origine. Non tutto andrà come previsto. Sulladin e sua figlia Marintia giungeranno alla misteriosa Roccia del Tempo.

La Saga di conclude con il terzo volume (La profezia di Xanalthon) che vede Sulladin e Marintia fare ritorno alla propria isola, dopo essere fuggiti dalla Roccia del Tempo. Entrambi credono siano trascorsi solo pochi anni, ma, in realtà, si ritrovano catapultati 50 anni avanti e l'isola ha subito una trasformazione radicale per effetto di una compagnia mineraria e dei sostenitori del dio Kurath.

 

 

Un'isola agli estremi del mondo - Volume 1

Ambientato in un’isola sperduta nell’oceano e nascosta ai naviganti da un’antica magia, il libro costituisce il primo capitolo della saga di Sulladin.

Il mago Eventhon vi è giunto una quindicina di anni prima dell’inizio della storia, recando con sé un bimbo in fasce, figlio di un mago, che ha rinvenuto, per caso. tra le braccia della madre ormai morta.

Eventhon è impegnato in una guerra dove, come sempre, ha assunto le difese dei più deboli, ma non esita a lasciare tutto di fronte alla prospettiva di poter trasferire i suoi insegnamenti ad un figlio che non ha mai avuto.

Si imbarca così su una nave e viaggia sino a che non scorge un’isola protetta da una magia antica che la cela alla vista. Senza indugio decide di stabilirsi sull’isola dove viene ben accolto dalla popolazione della parte ovest, gli eredi di Lendon, ben felice di poter contare sull’apporto di un mago.

Infatti l’isola è infatti divisa in due parti in perenne lotta tra loro e la presenza a ovest di Eventhon stronca le speranze del re dei Grinsen di riunire l’isola sotto il suo dominio, come era stato in passato.

Sull’isola Eventhon trova l’ambiente ideale per crescere il piccolo Sulladin ed introdurlo all’uso delle arti magiche. Grazie alle sue azioni le condizioni di vita sull’isola migliorano notevolmente, mentre ad est il re sembra preoccupato solo di allestire un esercito sempre più potente per portare un attacco che riesca a prevalere anche sulla magia di Eventhon.

La situazione è destinata a cambiare radicalmente, quando in una notte di tempesta, un altro mago, Karshan, fa naufragio nella parte est dell’isola. Karshan è stato esiliato dal re contro il quale ha tramato e il suo arrivo ridà vigore alle mire espaniostiche di re Rendon.

Karshan è un nemico di lunga data di Eventhon e quando scopre che il vecchio mago si trova dall’altra parte dell’isola, non esita ad assecondare i propositi di re Rendon, anche se i suoi intenti sono ben altri. Egli mira solo a vendicarsi delle sconfitte che Eventhon gli ha inflitto in altri regni e a ritornare sul continente per riprendersi le ricchezze che gli sono state sottratte.

La guerra è ormai questione di giorni, ma ad ovest non si fanno cogliere impreparati. Eventhon ha intuito che un mago fosse giunto ad est e, insieme a Sulladin, compie una missione che gli rivela l’identità e la pericolosità del nuovo venuto.

Nel frattempo Eventhon e Karshan si contendono il medaglione di Xanalthon, un mago vissuto sull’isola molti anni prima, praticante di magia proibita e creatore di orribili mostri che faticherà a sconfiggere sacrificandosi in un luogo magico chiamato la Foresta Grigia, da dove è possibile entrare ma non uscire. Eventhon recupera il medaglione di Xanalthon e lo fa indossare da Sulladin, il quale scopre così di possedere sia le caratteristiche di mago elementale che di mago graduale.

I maghi elementali traggono la loro forza dalle manifestazioni della natura, mentre i graduali dai medaglioni che portano sempre al collo e nei quali è racchiuso tutto il loro potere magico. Per questo motivo i graduali sono in perenne conflitto tra loro per impossessarsi del reciproco medaglione.

I piani di guerra si susseguono frenetici e quando re Rendon muove con il suo esercito verso ovest, anche da ovest parte una missione, ideata e guidata dallo stesso Sulladin, che mira a distruggere la base militare di Tarken e a prendere possesso del Castello Nero, dimora di re Rendon.

La potenza militare dell’est è superiore a quella dell’ovest ed entrambi possono contare su un mago, ma saranno gli episodi a decidere le sorti del conflitto.

Mentre re Rendon attacca per terra e per mare, Sulladin fa rotta verso est e sbarca in prossimità di Tarken alla guida di una cinquantina di uomini. La base militare viene distrutta e il Castello Nero conquistato senza troppe difficoltà. La regina e i suoi figli sono fatti prigionieri, mentre le metà dei soldati fa ritorno verso il confine per tendere un’imboscata ai soldati richiamati dalla notizia della conquista del castello.

Questo gruppo, guidato da Walsimer, affronterà molte difficoltà e troverà un aiuto inatteso nel popolo dei Kuar, abitanti della parte desertica al centro dell’isola ad est. Solo due di loro riusciranno però a fare ritorno ad ovest.

Nel frattempo l’avanzata dell’esercito dei Grinsen è rallentata dalla morte di re Rendon, colpito casualmente durante un’imboscata. La morte del re scombina i piani di tutti. Gli ufficiali litigano con Karshan che li abbandona e si avvia alla ricerca di Eventhon, mentre Sulladin realizza di aver tra le mani il futuro re dell’est, il figlio maggiore di Rendon e decide di portarlo ad ovest per sottrarlo ai pretendenti al trono che non esiteranno a farsi avanti. Dopo un colpo di mano da parte di un ufficiale, l’esercito dei Grinsen ormai allo sbando, decide di ritirarsi.

Intanto Karshan è giunto alla casa di Eventhon che lo attende per la resa dei conti. La sfida è impari. Karshan è molto più giovane e in forze di Eventhon e lo uccide senza però essere riuscito a recuperare il medaglione di Xanalthon. Capisce che lo ha Sulladin e decide quindi di rapire Harviel, la sua amata, per costringerlo a venire allo scoperto.

Karshan fuggirà con Harviel alla volta dell’est, rifugiandosi nel villaggio di Henden in attesa che Sulladin venga a liberare la ragazza.

Sulladin è tornato vincitore ad ovest, ma deve subito affrontare la perdita del suo maestro ed il rapimento di Harviel. Sa che non può sottrarsi al suo destino e che la sfida con Karshan è inevitabile per il destino di tutta l’isola e non solo di Harviel.

I due maghi si affrontano al centro della Foresta Grigia e lo spirito di Xanalthon, racchiuso nel medaglione, non esiterà a costringere Sulladin a compiere un atto che lo segnerà profondamente ma che avrà il potere di decidere l’esito della sfida.

 

 

La Roccia del Tempo - Volume 2

La storia ha inizio circa quindici anni dopo le vicende narrate nel primo volume della saga "Un'isola agli estremi del mondo".

L'isola vive un periodo di prosperità e tranquillità dopo la fine del conflitto tra la parte est e quella ad ovest. Sulladin vive con sua moglie Harviel e i loro due figli, Eventhon e Marintia, in una casa nel bosco alle pendici del monte Busir e, un giorno, avverte il segnale che un altro mago si sta avvicinando.

La nave del comandante Scolder, un trafficante di schiavi, ha subito danni durante una tempesta e ha perso la rotta, finendo alla deriva sino a superare la barriera magica e a gettare l'ancora nei pressi della costa sud dell'isola. A bordo, oltre all'equipaggio e ad un carico di schiavi, si trovano anche due sensitivi, un mago ansioso di poter fuggire da un mondo nel quale non si riconosce più e un sacerdote del dio Kurath, il cui culto si è diffuso rapidamente nel continente, promettendo prosperità e felicità a chi si dimostra generoso con i suoi sacerdoti.

Mentre sull'isola scatta l'allarme, mettendo a nudo l'incapacità del consiglio dei sette di gestire una situazione eccezionale e imprevista, i marinai di Scolder sbarcano sull'isola per recuperare provviste e il legname necessario per riparare la nave. Tra eventi imponderabili e imprevedibili, lo scontro è inevitabile e Sulladin, colpito duramente negli affetti, si ritroverà ad intraprendere un viaggio verso l'ignoto per consentire agli schiavi superstiti di fare ritorno alle terre da cui sono stati strappati.

Il viaggio si rivelerà lungo e pericoloso e Sulladin si interrogherà spesso sull'opportunità di averlo intrapreso, soprattutto dopo che molti compagni e amici perderanno la vita.

La nave si perderà nella vastità dell'oceano e vagando di terra in terra, affrontando pericoli di ogni genere, Sulladin giungerà ad uno scoglio sul quale si erge una grande torre magica che contiene un segreto che si tramanda dalla notte dei tempi. Si tratta della roccia del tempo dove Sulladin e Marintia incontrano il vecchio guardiano che prospetta loro qualcosa destinato a cambiare il corso delle loro vite.

Sulladin e Marintia riusciranno a fuggire, ma il ritorno a casa si rivelerà fonte di altre sorprese.

 

 

La profezia di Xanalthon - Volume 3

Con questo libro si conclude "La Saga di Sulladin"

Per ritornare all'isola da cui sono partiti, Sulladin e Marintia hanno dovuto affrontare un viaggio lungo e pericoloso che li ha impegnati per quasi tre anni. Una volta sbarcati trovano un'isola profondamente diversa da quella che hanno lasciato e cercano qualcuno che possa spiegare cosa è accaduto durante la loro assenza. Dall'incontro con un uomo facoltoso e un mendicante realizzano di essere tornati quasi cinquanta anni dopo la loro partenza e intuiscono come la distruzione della roccia del tempo li abbia proiettati avanti nel tempo senza che se ne rendessero conto.

L'isola è stata stravolta dall'arrivo sia di una compagnia mercantile intenta a sfruttare le miniere del monte Busir, che dei sacerdoti del dio Kurath che hanno sottomesso al culto del dio uccello tutta la popolazione. Il villaggio dei Pescatori non esiste più e al suo posto sorge un porto molto trafficato. Una grande città sorge poco distante e il villaggio dei Falegnami è ridotto ad una serie di baracche per i lavoratori delle miniere. Il monte Busir è stato trasformato in un enorme cantiere, dove ferve una grande attività estrattiva di oro, pietre preziose e minerali vari.

Sulladin e Marintia sono intenzionati a fare ritorno alla loro casa e, durante il tragitto, giungono a quella che fu la casa del mago Eventhon, ridotta ad un rudere e ritenuta maledetta da un gruppo di minatori in cui si imbattono e che non sembrano troppo ben predisposti nei confronti degli stranieri, soprattutto se maghi.

La devastazione ambientale è evidente. Interi boschi sono scomparsi, il fiume è ridotto ad un rigagnolo, l'aria è ammorbata dal fumo e dalla polvere. Superato lo sconcerto iniziale, Sulladin e Marintia si spostano verso sud e incontreranno una ventina di anziani abitanti che si sono stabiliti al villaggio dei Cacciatori per trascorrere gli ultimi anni delle loro vite. Grazie a questo incontro, inizieranno ad elaborare un piano per riprendersi l'isola.

Potranno contare su uno skorlos, le terribili bestie alate create dalla congrega di Kurath e su Farden Barx, un sacerdote deluso. Dovranno difendersi dai sostenitori di Kurath e, una volta, raggiunto il Castello Nero, esporranno al re dell'est il loro intento di riprendersi l'isola. Il re, all'inizio si mostrerà titubante, ma finirà per garantire il suo sostegno e donerà a Sulladin un libro magico appartenuto a Xanalthon, il primo mago vissuto sull'isola. Il libro si rivelerà un diario in cui Xanalthon ha annotato verità sconvolgenti sull'origine dell'isola, oltre ad alcune note dal sentore profetico.

Sulladin e Marintia decideranno di trasferire ad est tutti gli abitanti rimasti nei villaggi e di tentare a separare le due parti dell'isola, seguendo una delle profezie riportate nel libro che cita una magia da eseguirsi durante un'eclissi. Troveranno alleati inaspettati e metteranno in atto un piano molto ambizioso, ma senza immaginare quali saranno le conseguenze.